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lunedì 12 gennaio 2015

Pescara, Comitati no antenne chiedono spiegazioni al comune

Visto l’esito degli ultimi eventi oggi i cittadini sono tenuti a dire di essere stati abbandonati e raggirati dalla Amministrazione comunale nonostante le promesse di procedere in totale concertazione con i gestori telefonici e la cittadinanza, in completa trasparenza. Sono tanti i punti oscuri su cui far chiarezza. Durante l’incontro dello scorso 7 ottobre, il dirigente del Suap e Sue Gaetano Silverii dichiarava che sarebbe stato istituito in una settimana, un ufficio costituito da un project manager, quattro tecnici e un consulente esterno dell’A.R.T.A (Agenzia Regionale Per La Tutela Dell'Ambiente) per procedere al sopralluogo degli impianti e ad una nuova valutazione dei campi elettromagnetici, per poi proseguire con una fase di ascolto delle compagnie telefoniche al fine di razionalizzare i requisiti tecnici delle antenne e la loro collocazione in zone idonee della città, con il continuo confronto con i comitati spontanei dei cittadini. La riunione si concludeva con la promessa non mantenuta di un nuovo appuntamento dopo quindici giorni. Da ottobre quindi il Comune non procede ai lavori e non ha interesse a coinvolgere i cittadini.  
Solo il 22 dicembre su sollecitazione dei comitati di strada Valle Furci e di via Di Francesco, il Comune accetta di incontrarne solo i rappresentanti che chiedono aggiornamenti sulla questione delle antenne bloccate rispettivamente dal Tar lo scorso agosto e da diffida del Comune in ottobre per decadenza del titolo abilitativo, dichiarando di essere impotente di fronte ad un nuovo ricorso di Telecom, ma di potersi accordare con la Wind. Durante questo incontro viene volutamente omessa la notizia del Ricorso presentato dalla Wind contro il Comune e protocollato il 10 dicembre, di cui solo in questi giorni i cittadini hanno conoscenza.
Nello stesso incontro Silverii, dovendo rispondere agli impegni presi fin da ottobre,  si limita a leggere la lettera di intenti del Comune sulle procedure per redigere un nuovo Regolamento e per una ricognizione generale. Ne viene fuori un quadro sconcertante: la revisione catastale delle antenne viene affidata ai responsabili e tecnici dell’ARTA che per istituzione deve svolgere un ruolo di misurazione dei campi elettromagnetici e che non è, secondo la Legge, l’ente preposto alla gestione del catasto degli impianti; non vengono precisate tempistiche perché, a detta del Responsabile del Servizio S.U.A.P., Geom. Lanfranco Chiavaroli, l’ufficio dell’ARTA è oberato di lavoro. La fase di ‘ricognizione degli impianti esistenti’ dovrebbe essere già assicurata fin dal 2005 dalle Norme per la tutela della salute e la salvaguardia dell’ambiente dall’inquinamento elettromagnetico (Legge Regionale 45 del 2004 e relative modifiche del 2005, all’Art.10) in cui si parla dell’obbligo di «Regione e Comune di gestire rispettivamente un Catasto regionale ed un Catasto comunale, non solo di tutti gli impianti-sorgente ma anche delle zone interessate dalla presenza di detti impianti, assicurando così un controllo effettivo sull'intero territorio rilevando anche i livelli di campo; e inoltre, della conoscenza scientifica della Regione insieme agli enti locali, relativa agli effetti per la salute, in particolare quelli a lungo termine, derivanti dall'esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici».
 I Cittadini chiedono dunque che si inizi a procedere con regolarità, che vengano ricevuti nuovamente dal Sindaco, Assessore, Dirigenti responsabili e tecnici dei gestori telefonici per procedere in accordo e nell’interesse di Tutti alla installazione regolamentare delle antenne secondo i principi di precauzione e di salvaguardia di Persone e Ambiente.

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